La Corte dei Conti anche sui rifiuti…

Corte dei Conti: Italia malata, ampia corruzione. Dal non agire dei politici danni enormi

Enti locali e consulenze esterne
L’emergenza rifiuti è “un caso esemplare di cattiva gestione delle risorse” non solo per i maggiori costi ma anche “per l’uso che si è fatto dello strumento del commissario straordinario con la conseguente deresponsabilizzazione degli enti locali”. Il presidente della Corte dei Conti elencando tra gli altri casi di cattiva gestione la mancata liquidazione degli enti inutili e la scarsa trasparenza delle operazioni di cartolarizzazione.

Critiche anche per la prassi, diffusa soprattutto negli enti locali, della creazione di società pubbliche costituite “non già per accrescere l’efficienza gestionale ma solo per eludere i vincoli del patto di stabilita’ interno o di fare assunzioni senza concorsi”.

Male anche il frequente ricorso alle consulenze esterne: il rischio è quello di non controllarne il contributo è “di perdere il controllo della gestione strategica delle operazioni”.

da ciò si evince una cosa molto banale: licenziare gli attuali dipendenti di tutti gli Enti locali e ripristinare la legalità e la corretta gestione della Pubblica Amministrazione partendo dalle gestione ORDINARIA:

ecco la gerarchia scritta nelle norme europee e nelle leggi dello Stato italiano

Compito dei Comuni
1. Sostituire l’impropria TARSU con l’onesta TARIFFA = raccolta differenziata porta a porta spinta. (l’UE lo dice da anni, molti comuni l’hanno fatto, in Campania molto meno)

poi…

1. Ridurre i rifiuti = Prevenzione
2. Riciclo = su questo fronte siamo a buon punto, si riciclano ben il 90% degli RSU
3. Riuso

solo in ultima istanza ove mai non sia possibile si può cominciare a ragionare su altre tecnologie, tenendo ben presente i principi: chi inquina paga, precauzione e prevenzione

riprendendo le giuste analisi della Corte dei Conti, uno noto docente di diritto pubblico dell’università di Napoli, sul Commissariato dei rifiuti si è espresso così:

Alberto Lucarelli: Il protrarsi dello stato di emergenza e dei poteri eccezionali attribuiti a rami della pubblica amministrazione estranei al circuito democratico del consenso (si pensi al ruolo ed ai poteri extra ordinem del Commissario delegato all’emergenza rifiuti) hanno determinato una sospensione dell’ordine costituzionale delle competenze […] sulla posizione della Corte costituzionale e di parte della dottrina, nella quale si ribadisce che i principi costituzionali, ed in senso più ampio, i principi generali dell’ordinamento giuridico, seppur in regime di emergenza, non si sospendono, né possono essere derogati da provvedimenti eccezionali adottati dal Commissario delegato di turno.

in semplici parole, 14 anni di Commissariato equivalgono ad una violazione della democrazia e del suo principio cardine, sancito dall’art. 1 della nostra Costituzione, la sovranità.

06/02/2008 L’INCHIESTA SU FIBE E BASSOLINO
Il pm accusa: crisi rifiuti stipendi da favola

La crisi dei rifiuti in Campania rendeva «stipendi inimmaginabili» a chi dirigeva il commissariato negli anni passati, e perciò «l’emergenza conveniva». Lo hanno detto i pm motivando la richiesta di rinvio a giudizio per i 28 imputati nell’inchiesta Fibe, tra i quali il governatore Bassolino. I pm hanno citato Raffaele Vanoli (oltre un milione di euro), i subcommissari Giulio Facchi (838mila euro) e Paolucci (518mila euro).

Ricordiamoci che la struttura del Commissariato è alle strette dipendenze del Presidente del Consiglio dei Ministri (di nomina del Presidente della Repubblica), quindi le responsabilità sono sia del centrodestra, Berlusconi, che del centrosinista, Prodi. E rendiamoci conto che nessuno di questi è stato eletto direttamente dal popolo.

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2 Risposte to “La Corte dei Conti anche sui rifiuti…”

  1. Salerno. Rifiuti, “cornuti e mazziati” « Sostenibilità Decrescita e democrazia Says:

    […] è di natura criminale. Tutti gli amministratori volevano e vogliono rubare soldi attraverso una malsana gestione dei rifiuti. Le SpA volevano bruciarli perché sovvenzionati tramite i Cip6 e la malsana gestione verticale […]

  2. giuseppe Says:

    NON BASTA SOLO DIRE si, mi piace, è vicino ai miei pensieri, sono daccordo…
    Quì Ci vogliono i fatti e il voto non sempre è l’espressione democratica che rappresenta la volontà di una scelta, di un sentiero. Ci sono troppi interessi. Le forze dell’ordine reprimono la popolazione ed il gregge così formato, bela per le vie del mondo anelando giustizia. Anche La tecnologia è troppo galoppante e ogni tentativo di rivoluzione resta vano… e si crea eversione.
    Eppure c’è Chi muove i sottili fili invisibili del potere, brama del proprio egoismo,… e la chiesa resta a guardare.

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